Appena si mette piede in questa campagna si percepisce l’abbraccio ospitale della terra accompagnato alla responsabilità morale verso il territorio. Terra di Etruschi, suoi fondatori, che vi introdussero la vite e l’olivo, terra di Romani, che trovavano asilo e compagnia nella sua stazione di posta, terra di pellegrini in cammino sulla via Francigena. Tappa o meta, oggi come allora, Fèlsina offre ai suoi ospiti pace e ristoro.

Un tempo fattoria dei Granduchi di Toscana, Fèlsina era un luogo di olivicoltura con pochi ettari destinati alla viticoltura. La cantina originale era molto piccola ma ai primi del 1900 si occupava già di imbottigliamento, sotto la nobile famiglia fiorentina dei Busatti che conferì l’attuale aspetto settecentesco alla Villa, alla Chiesa e agli altri edifici della corte.

Qui lo sguardo può correre liberamente tra le colline fino al monte Amiata, imponente e maestoso sopra l’orizzonte, e spaziare in direzione di Montalcino e della Maremma, fino al mare. Qui, in un momento straordinario per la storia d’Italia, si è realizzato il sogno di una città ideale: Siena.

IL SANGIOVESE A FÈLSINA

Fèlsina è varietà di clima, di paesaggio, di terreni. I suoi diversi vigneti sono caratterizzati da suoli e microclimi diversi, unici nella loro particolarità. Da questa straordinaria varietà nasce il Sangiovese di Fèlsina, o Sangioveto, parola toscana che ne identifica l’origine.

Un insieme di varianti – terreni e cloni – che costituiscono un bene prezioso da tramandare alle future generazioni. Per questo, dal 1983, abbiamo lavorato, insieme all’enologo Franco Bernabei, su selezioni massali che ci hanno permesso di consevare un patrimonio importante di differenti Sangiovese cresciuti – cru – a Fèlsina, attraverso una lunga esperienza di lavoro e sperimentazione, perché il connubio vitigno-terra è un elemento imprescindibile della storia e del futuro di Fèlsina.

Dal 1993 poi Giovanni Poggiali segue il reimpianto e l’impianto di nuovi vigneti dando profondità maggiore alla ricerca su questo vitigno nella accresciuta convinzione della famiglia e dei suoi collaboratori che terroir è si un fatto geologico, ma ancor di più una questione sociale.

In questo senso la salvaguardia e la valorizzazione del Sangiovese è la costante di un lavoro che dà senso alla parola tradizione. Una consuetudine di gesti e di esperienze che i contadini più anziani hanno potuto rinnovare nell’incontro con la viticoltura moderna e autorevolmente tramandare ai più giovani.

Questo contesto agricolo-culturale giustifica la scelta di vinificare il Sangiovese in purezza, scelta non solamente ideologica, ma consapevolezza maturata attraverso una lunga esperienza di lavoro e di sperimentazione, in cui il connubio vitigno-terra è un elemento imprescindibile.

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TERRA DI FRONTIERA

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TRA IL CHIANTI

E LE CRETE SENESI

Tra Chianti Classico e le Crete senesi

Posizionata tra le ultime propaggini dei monti del Chianti e la parte iniziale della valle dell’Ombrone, Fèlsina si sviluppa su un’estensione di circa 600 Ha di cui 95 consacrati a vigna. Da un punto di vista geologico, Fèlsina si presenta come “terra di frontiera” tra Chianti Classico e Crete Senesi, in direzione di Montalcino.

Di natura calcareo-petrosa con predominanza di marna lamellare tipica del Chianti, oppure formati da arenarie stratiformi con pillola alluvionale e argilla, mescolate a sedimenti marini ricchi di minerali, i terreni imprimono caratteristiche unitarie e specifiche ai vini di Fèlsina, le cui sfumature sono figlie delle singolarità e dei movimenti del territorio.

Frutto di un connubio unico tra terra e vitigno, cultura e fatica delle mani, scienza enologica e sapienza del cantiniere, i vitigni di Fèlsina esprimono la particolarità del terroir, dei paesaggi, dei profumi, dei suoni di quest’angolo della Toscana, facendone rivivere la storia e la tradizione.